Lungo tutta la sua storia, l'Archivio di Stato di Rieti è stato impegnato in una costante opera di recupero e di concentrazione della documentazione relativa alla storia del territorio: un'attività svolta sempre di concerto con l'amministrazione archivistica e al fine di assicurare la conservazione della preziosa memoria locale. Per limitarsi al nuovo secolo, segnaliamo qui tre esempi di recupero realizzati dal personale dell'Archivio.
Innanzitutto quello che ha interessato le carte della Snia Viscosa di Rieti, che si ritenevano perdute e che invece sono state rinvenute nel 2016 in alcuni locali dello stabilimento dismessi da diversi decenni. Tra il 20 e il 24 aprile di quell'anno i tecnici del laboratorio di cartotecnica dell'Archivio di Stato hanno provveduto alle operazioni di condizionamento del materiale, mentre tra il 4 e il 5 maggio è avvenuto il trasferimento. Il 26 febbraio 2016 l'archivio della Snia Viscosa è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante. Il lavoro di ricomposizione dei fascicoli e di schedatura del materiale, stanti anche le condizioni problematiche in cui versava al momento del rinvenimento, non si è ancora concluso: si continua a lavorare alla banca dati dei fascicoli del personale e all'analisi del materiale miscellaneo, mentre è terminata la descrizione dei disegni industriali, per i quali, data la specificità tipologica delle carte, si è instaurata una collaborazione con la facoltà di Ingegneria della Sapienza.
Ai primi di settembre del 2016 l'Istituto è stato coinvolto nella messa in salvo dei fondi archivistici comunali e parrocchiali delle zone terremotate di Amatrice e Accumoli. I primi, insieme alla biblioteca dell'Istituto Don Minozzi di Amatrice, sono tuttora ospitati presso la sede di viale Canali, mentre gli archivi ecclesiastici sono stati affidati alla custodia dell'Archivio storico diocesano di Rieti. Tutto il materiale è stato ricondizionato a cura del laboratorio di cartotecnica dell'Archivio di Stato. A gennaio del 2017, sempre nel contesto del persistente sciame sismico, è stato trasferito in Istituto l'archivio della Cattedra ambulante e Stazione sperimentale di granicoltura "Nazareno Strampelli" per via dei danni arrecati dalle scosse di terremoto alla sede di Campomoro. Gli interventi effettuati durante l'emergenza sono stati raccontati nel volume Le carte tra le macerie, pubblicato congiuntamente dall'Archivio di Stato di Rieti e dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio.
L'ultimo recupero in ordine di tempo è avvenuto il 26 febbraio 2019, allorchè il personale dell'Archivio di Stato, in collaborazione con quello del Comune di Rieti, ha trasferito in sede il materiale documentario facente parte dell'archivio storico comunale rinvenuto in un magazzino dell'ex Foro boario. Si tratta di 150 faldoni contenenti carte databili tra la metà del XIX e i primi del XX secolo, riferibili alla Congregazione di Carità, all’Orfanotrofio maschile e femminile, al Monte di pietà, allo Ptocomio “Manni” e al Monte frumentario.