L'Associazione storica per la Sabina è stata costituita nel 2008 al fine di promuovere le ricerche di storia locale e di fungere da polo di aggregazione degli studiosi che vi si dedicano.
L’Associazione ha pubblicato, nel corso delle sua attività, un «Bollettino» e gli «Atti» dell’Associazione. Il primo volume di questi ultimi conteneva le relazioni degli incontri dei soci tenuti a giugno 2008 e a giugno 2009. Successivamente sono usciti gli altri volumi, per un totale di cinque. Del “Bollettino” sono stati pubblicati sei numeri, in cui si riportavano le recensioni, scritte dai soci, dei lavori sulla Sabina editi nell’anno precedente.
L'attività del sodalizio si esplicita attualmente nella pubblicazione degli «Annali», che accolgono contributi originali sui più vari aspetti della realtà sabina, colti in prospettiva storica e sempre con un solido ancoraggio alle fonti archivistiche. I soci, che finanziano la vita dell'Associazione versando annualmente la quota associativa, si riuniscono almeno una volta l'anno per discutere della pubblicazione della rivista, per illustrare i risultati delle loro ricerche e per pianificare l'anno sociale.
La sede dell'Associazione, con l'autorizzazione della Direzione generale archivi, è sita presso l'Archivio di Stato di Rieti, con il quale la collaborazione si è ampliata a includere anche iniziative di valorizzazione del patrimonio archivistico. Nel 2015 Valerio Leoni, professore emerito della Sapienza di Roma e storico appassionato della Sabina (originario di Rivodutri), ha lasciato la presidenza al direttore dell'Archivio di Stato di Rieti, Roberto Lorenzetti, conservando il titolo di presidente onorario. Nel dicembre 2023 a Lorenzetti è succeduto Alfredo Pasquetti.
Fino alla sua scomparsa nel 2017 è stato vicepresidente un altro esponente di spicco della ricerca locale, Vincenzo Di Flavio. Ora il testimone è stato raccolto da Siro Seri.
Nel 2020, inoltre, l'Associazione storica per la Sabina ha allargato ulteriormente il suo raggio d'azione con un'iniziativa destinata ai più giovani, ai quali, del resto, sin dalla nascita ha teso a rivolgersi, bandendo due borse di studio, intitolate a Ester Leoni Cantaro, per giovani studiosi impegnati in lavori di ricerca su tematiche di storia sabina (vedi la sezione News dall'Archivio).