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Archivio di Stato di Rieti

Reatino e Sabina nel medioevo

In epoca longobarda Rieti e il territorio ad essa legato, che andava poco oltre la piana circostante la città, entrarono a far parte del ducato di Spoleto, divenendo, dopo l'occupazione longobarda della Sabina tiberina, sede gastaldale di notevole importanza e autonomia. Nello stesso periodo la diocesi reatina inglobò quella di Cures. Il territorio del gastaldato era più ampio di quello dell'attuale provincia. Esso comprendeva non soltanto tutta la Sabina longobarda, che pare si estendesse fino al torrente Corese, ma anche l'alta Sabina con il gastaldato minore di Turano (Tora, Canemorto, Roccasinibalda etc.), i castelli del Cicolano (la valle del Salto), il distretto di Interocro (Antrodoco), il territorio falacrinense (con i paesi degli attuali comuni di Cittareale e Montereale) oltre i confini del circondario amatriciano. Tale situazione perdurò secondo alcuni fino al 781, secondo altri fino al 920-935, quando la Sabina tiberina, dopo molte resistenze, fu resa al papa. Rieti e il suo contado rimasero invece legate, più o meno direttamente, al ducato di Spoleto fino al passaggio sotto il dominio papale sul finire del XII secolo.

Dopo l'ingresso di Rieti nell'orbita pontificia la città vide enfatizzato il suo status di centro di confine, ormai tra lo Stato della Chiesa e il regno meridionale, circostanza che le consentì di risolvere i contrasti interni appoggiandosi a personaggi ora dell'una ora dell'altra entità politico-territoriale. Gli Alfani furono per lungo tempo preminenti nell'oligarchia cittadina, fino alla nomina di Rinaldo a vicario della città e del contado nel 1419: un'esperienza che, nel volgere di poco tempo, determinò il declino delle sorti familiari. Da allora l'autorità papale fu affermata con forza crescente. 

Il contado reatino comprendeva i castelli che punteggiavano l'immediato circondario della città: a nord e a nord-ovest Monte Gambaro, Castelfranco, Poggio Bustone, Rivodutri, Rocchetta, Cocoione, La Puleggia, Morro Reatino, Labro, e a sud-est Sala e Guardiola, tutti riuniti in comitato a difesa del confine con il regno di Napoli; a sud-ovest i castelli della Valle Canera, tra cui Collebaccaro, San Filippo e Poggio Perugino; a ovest Contigliano, il centro più importante dell'intera area; a sud-ovest i piccoli castelli di Sant'Elia, Poggio Fidoni, Cerchiara e San Benedetto. La valle Ariana o Lariana, dove corre la via Salaria, era controllata dai castelli di San Giovanni Reatino e Maglianello. Erano inoltre feudi reatini i castelli di Moggio e di Monte Calvo, per secoli il principale baluardo fortificato verso ovest, insieme con Rocca Alatri, appena sopra all'abbazia di San Pastore, tra Contigliano e Greccio.

 

 

 



Ultimo aggiornamento: 29/02/2024