Delle collezioni e raccolte che l'Archivio di Stato di Rieti mette a disposizione degli studiosi alcune sono nate come tali, frutto, cioè, di un'attività consapevole di accumulo di documentazione di varia provenienza da parte di privati oppure piccole schegge recuperate di archivi smembrati o dispersi. Alcune raccolte sono invece nate per esigenze conservative, senza intaccare il legame con i complessi archivistici da cui il materiale è stato estratto. Altre ancora, invece, rientrano nella categoria delle miscellanee appositamente create, fattispecie sempre vituperata dagli archivisti e, tuttavia, spesso unica possibilità di rendere fruibili carte non riconducibili agli originari fondi di appartenenza.
Al primo gruppo appartengono: le collezioni di lettere di Angelo Maria Ricci (1820-1829) e di Filippo Crispolti (1881-1883) acquistate in tempi diversi dall'Istituto; la donazione effettuata da Vilma Sparvoli, l'archivista nota come una delle curatrici della Guida generale degli Archivi di Stato italiani che prestò servizio anche a Rieti e che lasciò all'Archivio di Stato un piccolo corpus di epistolari diversi riguardanti autorità pubbliche dei territori di Roma, Viterbo, Frosinone e Rieti (1707-1877); l'ingente materiale (sec. XVI-sec. XX) raccolto dal collezionista reatino Giuliano Aguzzi, che integra il fondo familiare Potenziani e offre documentazione su altri casati di spicco e sul periodo fascista; la raccolta di documenti, fotografie e giornali di Dario Brucchietti (1715-1945); le Carte IGM (1882-1955).
Del gruppo delle raccolte, per così dire, "di estrazione" fanno parte: quella delle Pergamene recuperate da vari fondi (sec. IX-sec. XVII), con ricco materiale musicale di epoca medievale; quella dei Bandi ed editti (1529-1924); quella delle Piante e disegni (1529-1937).
Le miscellanee propriamente dette sono tre. Di una già si è accennato nella trattazione degli archivi di enti locali ed è la Miscellanea di atti di comuni diversi (sec. XVI-sec. XIX). A questa si aggiungono la Miscellanea di donazioni, nella quale sono confluite acquisizioni documentarie minute, relative al Novecento (1924-1987), tutte chiaramente delimitabili entro questa raccolta di comodo, e la Miscellanea generale, nella quale, a partire dal 2016, si è deciso di raccogliere il materiale privo di segnatura archivistica (1336-1988) recuperato nel corso degli anni nell'ambito delle attività di ricognizione del patrimonio. L'obiettivo è quello di ricollocare i pezzi ogni qual volta l'esame delle carte consentirà di individuare con certezza il fondo di provenienza.