La revisione, portata a termine nel 2012, del materiale relativo alle confraternite, compagnie e corporazioni conservato nell'Archivio di Stato di Rieti ha posto non pochi problemi in sede di accertamento della provenienza della documentazione.
Il superfondo Confraternite e corporazioni religiose soppresse comprende le carte superstiti delle compagnie laicali della città, soppresse nel 1739, per ordine di papa Clemente XII, per contribuire alla fondazione dell'Ospedale dei protetti di Narni, detto della Beata Lucia. La parte più cospicua del complesso documentario proviene non a caso da Narni. Il versamento a Rieti della documentazione, di cui era stato stilato un elenco a cura della Soprintendenza archivistica per il Lazio, l'Umbria e le Marche già nel 1953, avvenne concretamente nel 1968, allorché essa fu unita al materiale sulle confraternite designato come Archivio dei padri Scolopi e Archivio del convento di Sant'Agostino che l'Ufficio del registro di Rieti aveva a sua volta versato alla Sezione di Archivio di Stato di Rieti sin dal 1963. Presumibilmente anche lo spezzone dell'archivio del convento di San Domenico fu acquisito negli anni immediatamente successivi all'istituzione della sezione, tanto che Angelo Sacchetti Sassetti, archivista volontario nell'Istituto che aveva contribuito a far nascere, poté redigere un elenco delle 45 pergamene superstiti, risalenti al periodo compreso tra il 1218 e il 1797.
Pur prezioso ai fini della ricostruzione della storia dell'associazionismo reatino, il complesso presenta ovviamente lacune considerevoli. L'integrità della documentazione risulta essere stata palesemente mutilata dalle travagliate vicende che hanno interessato le corporazioni religiose (le varie soppressioni, i tentativi di riforma del governo pontificio, l'avvento del regno d'Italia) e i pezzi consultabili in Archivio di Stato andrebbero pertanto integrati con eventuali altri nuclei documentari da ricercare presso gli archivi generalizi degli ordini religiosi, oppure negli archivi delle parrocchie o nei fondi dell'Archivio storico diocesano (sia l'archivio capitolare sia quello vescovile, in esso confluiti, offrono serie relative alla confraternite, oltre naturalmente al ricco deposito di informazioni rappresentato dal bullarium vescovile, dalle visite pastorali, dagli stati di chiese, etc.). Inoltre, la ricognizione del 2012, finalizzata alla redazione dell'inventario, ha fatto rilevare una fluttuazione quantitativa delle unità afferenti al complesso documentario, sia per eccesso sia per difetto, rispetto ai numeri registrati in occasione dei versamenti del 1963 e del 1968. Tali incrementi e decrementi sono opportunamente segnalati nelle tabelle riepilogative dell'inventario.
Questi gli enti, tutti reatini a parte uno, di cui si conserva documentazione: Santa Maria della Misericordia (1429-1738), San Vincenzo (1465-1439), Sant'Agostino (1479-1860), San Bernardino (1532-1713), San Pietro Martire (1593-1739), San Domenico (1218-1856), Santissimo Crocifisso di Amatrice (1630-1677), Sant'Antonio di Padova (1659-1739), Santa Maria della Pietà (1672-1739), San Barnaba (1679-1739), Santa Maria del Pianto (1730-1738). A livello tipologico, si tratta per lo più di statuti, libri dei decreti, bollettinari e carteggi, cui sono da aggiungere le già ricordate pergamene del convento di San Domenico.
Come si è detto, la complessa parabola storica delle corporazioni religiose e in particolare il modo in cui la legislazione del nuovo stato unitario - dai decreti Pepoli di concentrazione delle corporazioni religiose del 1860 alla prima organica legge italiana in materia del 3 agosto 1862, dalla costituzione della Congregazione di carità alla creazione dell'Ente comunale di assistenza - ha inciso sulla loro stessa identità archivistica fanno sì che la ricerca sull'universo confraternale debba rivolgersi anche ad altri fondi in consegna all'Archivio di Stato di Rieti, quale per esempio quello degli Istituti riuniti di ricovero (1870-1953), l'ente a cui facevano capo le varie strutture assistenziali cittadine in favore delle quali, nel 1903, fu disposta la "trasformazione" delle confraternite.